Oggi 30 agosto è il 114° anniversario della nascita di Mary Shalley, la celebre scrittrice di "Frankenstein: or, The Modern Prometheus", considerato il primo romanzo di fantascienza. Secondo quest'ottica, la fantascienza sarebbe un'invenzione femminile. Mary Shelley era figlia della filosofa Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, e del filosofo e politico William Godwin. Noi siamo per sottolineare questa cosa e siamo orgogliosi di far notare che 2 edizioni su 3 del Premio Kipple sono state vinte da una donna (Clelia Farris e Biancamaria Massaro rispettivamente con "La pesatura dell'anima" e "I signori del Malsem"). [L'esito del Premio Kipple 2011 sarà comunicato entro la fine di settembre.]

Jorge Luis Borges, Doodle e Connettivisti

Oggi ricorre il 112simo annievrsario della nascita di Jorge Luis Borges (nome completo Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo). Lieti che anche Google abbia dedicato il Doodle a uno scrittore di letteratura fantastica, ommaggiamo anche noi questo illustre scrittore che ha dato tanto soprattutto alla letteratura fantastica e alla filosofia. Ha vinto il Premio Nazionale di Letteratura (1957), il Premio Internazionale degli editori (1961), il premio Formentor insieme a Samuel Beckett (1969), il Premio Cervantes insieme a Gerardo Diego (1979) e il Premio Balzan (1980) per la filologia, linguistica e critica letteraria.
Ricordiamo le opere che secondo noi hanno dato tanto anche alla fantscienza: Finzioni (1944), L'Aleph (1949), Il Manuale di zoologia fantastica (1967). Ricordiamo anche il saggio Inquisizioni (1925).
Senza versare fiumi di byte, elenchiamo (da Wikipedia) un elenco delle tematiche affrontate da questo maestro: un freddo elenco, ma molto esplicativo!
La metafora, i libri (e la biblioteca), l'infinito spaziale e temporale, il labirinto, gli specchi, il doppio, le tigri, la rosa, il sogno, gli scacchi, il viaggio, i miti nordici, i duelli dei malavitosi, i temi della colpa, del perdono e del peccato, il paradiso perduto, Dio e le Sacre Scritture, la forma della spada.
Quindi ecco che perché pè considerato un nume tutelare dei Connettivsti (vedi)

Insieme alla Tigre - di Alda Teodorani


Altra nuova uscita di un racconto (in eBook - epub senza DRM) di Alda Teodorani, scaricabile al costo di un solo euro dal sito Kipple.it, mentre sugli altri portali del settore sarà presto available al prezzo di 1,49€. Il file ePub, vi ricordiamo, non ha DRM, è cioè senza lucchetti digitali e può essere letto su qualsiasi lettore.

La quarta di copertina: L'empatia di un gatto guida la solitudine di una donna, splendidamente amata e rimasta da sola, verso il compimento della sua vendetta. Ma non c'è nulla di romantico nel perseguire il fine.

Ray Bradbury compie 91 anni!


Il 22 agosto 1910 nasceva a Waukegan nell'Illinois Ray Bradbury. Debuttò nel 1950 con la raccolta di racconti Cronache marziane, scrisse poi il celebre romanzo Fahrenheit 451 (1951, da cui è stato tratto l'altrettanto celebre film omonimo di François Truffault). Alla carriera di scrittore ha poi affiancato quella di sceneggiatore cinematografico (Moby Dick).
Tantissimi auguri dallo staff di Kipple Officina Libraria al più grande scrittore di fantascienza vivente!

Hugo Gernsbeck: editore e inventore


Il 19 agosto 1967 moriva Hugo Gernsbeck, creatore della prima rivista specializzata in fantascienza (Amazing Stories, nell'aprile 1926), nonché coniatore del nome di questa letteratura stessa (science-fiction, dopo aver in un primo tempo proposto scientifiction), (in Italia il merito va a Giorgio Monicelli, fratello del regista Mario, che coniò appunto il termine fanta-scienza nel primo numero di Urania, ottobre 1952). Dal 1953 negli Stati Uniti viene annualmente assegnato in suo onore il Premio Hugo per lavori di fantascienza e fantasy, durante lo svolgimento della WorldCon (rarissimo caso in cui il premio viene assegnato prima della morte della persona a cui è dedicato!).
La sua storia, nell'ambito della fantascienza, è particolare: perché, a livello puramente narrativo, non creò nulla che fece la storia del genere (rimane il quasi sconosciuto romanzo: Ralph 124C 41+), ma Hugo Gernsbeck, prima di essere un buon editore e selezionatore di fantascienza, fu un pioniere dell'elettronica, importando componenti dall'Europa e promuovendo l'attività radioamatoriale. Nel 1908 fondò la rivista Modern Electrics, la prima al mondo di elettronica, e successivamente la Wireless Association of America. Nel 1913 fondò the Electric Experimenter, una seconda rivista di elettronica in cui cominciò per la prima volta a pubblicare racconti di fantascienza insieme agli articoli di giornalismo scientifico. Se, tradizionalmente, si indica la nascita della fantascienza con la pubblicazione di Frankenstein; ovvero il moderno Prometeo, di Mary Shelley nel 1818 (e noi aderiamo con entusiasmo a questa proposta anche perché in tal modo la fantascienza sarebbe l'invenzione di una donna!), non c'è dubbio che Hugo Gernsbeck abbia segnato delle tappe fondamentali all'evoluzione del genere. Ma, oltre a questo, noi ammiriamo lo "spirito" di Gernsbeck: egli fu anche inventore (con ben 80 brevetti!) e divulgatore scientifico: se 100 anni fa fu quasi un'eccezione, oggi non sfigurerebbe nell'ambito di un progetto di divulgazione scientifica e fantascientifica sul web, anzi è ancora una delle figure a cui molti s'ispirano (non ultimi noi di Kipple e i Connettivisti).

Relax 4 you

Qui dalla Kipple Officina Libraria vogliamo augurarvi un buon Ferragosto, rilassatevi sulle spiagge o altrove con delle buone letture, su degli ottimi ebook reader, con magari dentro qualcuno dei nostri epub senza DRM :)

A prestissimo.

Kipple Officina Libraria su Amazon


Dal mese di agosto gli eBook della Kipple hanno trovato una loro collocazione sperimentale sullo store online di Amazon, relativamente alle nazioni USA, UK e Germania. Le pubblicazioni, ovviamente in formato mobi di cui Amazon è proprietario, riguardano testi sia in lingua italiana che inglese.

Tra i libri pubblicati figurano “Il gatto di Schrödinger”, “Sogno di un futuro di Mezza Estate”, “Belve”, “Frammenti di una rosa quantica”, “Antidoti umani”, “Avanguardie Futuro Oscuro”, “La pesatura dell’anima”, “Flush”.

Presto contiamo di darvi i risultati di questa sperimentazione che, confidiamo, saranno buoni, tanto da incrementare la nostra presenza su Amazon.

KeepTalking

Nuova recensione alla Pesatura dell'anima, di Clelia Farris


Ancora una recensione alla Pesatura dell'anima, di Clelia Farris, vincitrice dell'ultimo Premio Kipple, che testimonia l'alto interessa che si è coagulato attorno a quest'opera; stavolta a recensire il romanzo è Giampietro Stocco sul suo blog, The ucronicles:

Clelia vince stavolta il premio Kipple con La pesatura dell'anima, opera che immagina un Egitto alternativo in un periodo imprecisato, in cui si da' spazio all'ingegneria genetica e si pratica una giustizia molto avanzata, dove un gruppo ristretto di Giudici - i Sette - punisce si' con la morte l'assassinio, ma riesce anche a far resuscitare la vittima proprio tramite questa morte. Una situazione del tutto insolita, e non e' l'unica cosa insolita di questo romanzo, che oltre al presupposto tecnologico contiene una notevole sperimentazione linguistica, immaginando un gergo della città di Dendera che ovviamente e' del tutto inventato. Non per questo risulta meno godibile, ricordando certi sfizi della coppia Monaldi/Sorti in Secretum, tanto per dirne uno, e altre variazioni sul tema di una narrazione, come l'avrebbe concepita Neal Stephenson.
Quello che disorienta un lettore come me e' paradossalmente il pregio maggiore di questo romanzo, ciò che, guarda caso, lo allontana di più dalle saghe storiche di Monaldi e Sorti e dalla narrativa quasi psichedelica di Stephenson (anche se la narrativa di Clelia alle volte può risultare più che lisergica): l'assenza totale di infodump: scelta benedetta, ma non sempre. In questo caso l'ambientazione risulta vaga, non riesco a comprendere il perche' delle nuove tecnologie, capisco solo dopo attenta rilettura cosa sia questo benedetto Serdab, non mi e' chiarissimo alla fine, e questo è però un male non proprio da poco, il perche' dell'intera vicenda. Ovvio, può essere anche colpa mia, mi posso essere distratto in qualche momento topico, magari proprio mentre cristavo contro l'avarizia narrativa dell'autrice. Ecco, Clelia, come al solito sei stata un po' avara: qualche spiegazione in piu', un glossario meno enigmatico ce lo avresti potuto concedere; uno stile un po' meno chiuso su se stesso mi avrebbe personalmente aiutato, anche perche', giuro, l'attacco lo avevo giudicato ottimo, mi ero quasi emozionato. Poi però l'emozione ha lasciato spazio al disappunto.
Alla prima lettura, insomma, ho capito molto poco sia della trama, sia soprattutto della sua collocazione storica. Il che per un'ucronia non e' poco. L'ambientazione a tratti mi ha esaltato, non ho difficolta' ad ammetterlo, la lingua scelta pure. Tuttavia mi sono trovato a rincorrere tutto il resto. La seconda lettura è andata un po' meglio, ma nondimeno sono rimasto con l'amaro in bocca del lettore che prima si rallegra con tanta carne al fuoco e poi si rattrista quando scopre che troppo poche sono le pagine per cucinarla a dovere. Che sia stata una necessità di forza maggiore - oggi molti editori di sf spingono verso il romanzo breve - o una scelta dell'autrice poco importa. Mons peperit murem.

Romanzi da 15 minuti

Nokia N73 smartphone displaying part of the e-...

[Letto su Corriere.it]

Mai troppo lungo. Così da poter essere iniziato e terminato nel tempo di una pausa pranzo o lungo il tragitto in tram che porta da casa al lavoro. Tablet, ebook reader, smartphone sono i nuovi strumenti tecnologici che consentono al libro di essere letto non solo ovunque ma anche in un modo diverso. «Più rapido - spiega Giovanna di Rosario, docente di Letteratura elettronica all'Università di Jyväskylä (Finlandia) - sia per adattarsi agli interstizi liberi della quotidianità che a un'attitudine mentale più impaziente e protesa verso una risposta immediata, un'attitudine che ereditiamo dalla cultura di Internet».

A tal punto che il tempo di lettura può ormai diventare un criterio di classificazione delle stesse opere e che, esaltate dalle potenzialità del digitale, le forme narrative (come il racconto lungo o il saggio breve) sembrano addirittura risorgere a nuova vita. Divide, ad esempio, i suoi testi in base alla «durata», il sito longreads.com: da meno di 15 minuti (sotto alle 3.750 parole) a più di 60 minuti (oltre le 15 mila parole). Sempre su Internet, testimonia la nuova tendenza alla lettura breve anche smartnovel.com, sito francese che resuscita l'ottocentesco modello del feuilleton, riproponendolo in una serie di puntate digitali separate. E riprende anche vigore la tradizionale pubblicazione su rivista. Come nel caso di Altrisogni, e-magazine di narrativa fantastica che ai «racconti lunghi» dedica un'apposita sezione. L'esigenza di una forma narrativa più estesa di una short-story, ma più breve di un romanzo, è stata d'altra parte intercettata anche a un livello più istituzionale: pochi mesi fa Amazon ha lanciato nel suo negozio online Kindle Singles ovvero una sezione dedicata a singoli racconti, saggi e romanzi brevi «lunghi due volte un servizio del New Yorker, tanto quanto un paio di capitoli di un libro tradizionale».

Testi che potrebbero conquistare un pubblico nuovo. Lo stesso che viene guardato con interesse anche dai giornali, per l'eventuale diffusione (e vendita) degli articoli dallo stile più lungo. In Italia a saggi brevi e racconti si dedica la casa editrice 40k (40 mila le battute massime dei testi, da cui il nome). «Siamo partiti circa un anno fa e i risultati sono ottimi - testimonia il fondatore Marco Ghezzi -. Solo un mese fa l'autorevole sito Brain Pickings ci ha indicato come una delle sette piattaforme che stanno cambiando l'editoria».

Occhi d'oro - di Alda Teodorani


E' appena uscito sul sito Kipple.it un nuovo racconto di Alda Teodorani: Occhi d'oro. L'opera è in formato eBook ed è disponibile sul suo Alda Teodorani's Corner al prezzo di 1€; sugli altri portali del settore sarà presto sarà available al prezzo di 1,49€. Il file ePub non ha DRM, è cioè senza lucchetti digitali e può essere letto su qualsiasi lettore.

La quarta di copertina: Nel cervello dell'uomo dei sogni si nasconde in profondità qualcosa di primordiale e pericoloso...

Sugli eBook - Corriere.it

A Picture of a eBook

Un articolo apparso sul Corriere.it mette l'accento sull'anacronismo e fastidio generato dalle case editrici digitali quando mettono i lucchetti alle loro pubblicazioni, i famigerati DRM. È evidente che la chiosa (riporterò tutto l'articolo qui sotto) del giornalista è data dall'esasperazione di chi non riesce a usare ciò per cui ha pagato perché chi lo vende lo vuol proteggere dalla pirateria a spese di chi lo acquista onestamente, senza contare che chi è abile aggira le protezioni DRM, magari scaricando il file sprotetto sui programmi di condivisioni, a mo' di sfregio agli editori miopi.

Comprate solo materiale che non prevede i DRM. Ed ecco l'articolo:

* * *

Possiedo un ereader, un bel Sony PRS-650, che mi è stato regalato il Natale scorso. E sono in vacanza. Quindi vado al mare. E ci vado in bicicletta. Magnifico, ho pensato partendo. Invece di caricarmi di libri pesantissimi quando vado in spiaggia, mi porto il Sony: ho già caricato un bel po' di Agatha Christie, qualche libro di storia militare (per i quali nutro un'insana passione), qualche cosa mi compro online dal mare (ho un pc portatile e un collegamento adsl), e chi mi ammazza? Bene, tre giorni fa decido di fare il primo acquisto: vado su Bol e scelgo Gli occhi di Venezia di Alessandro Barbero, di cui ho già avuto modo di apprezzare un bel libro sulla battaglia di Waterloo e altre piacevolezze. Acquisto, pago, scarico e al momento di trasferire l'acquisto dal pc sul reader mi trovo di fronte a una schermata pop-up che mi dice: «Impossibile trasferire il contenuto: reader autorizzato per altro utente».

In tutta evidenza un problema con Adobe DRM, la maledetta autorizzazione che i nostri cari editori hanno ritenuto di inserire per scongiurare lo spettro della pirateria.

Vabbè, penso, ho due indirizzi email, ho un sacco di nomi utenti e password sparsi per la rete (visto che la uso tantissimo), avrò fatto qualche casino, colpa mia. Entro in tutti gli account possibili e immaginabili (Adobe, Sony, ecc ecc), mi assicuro che tutti gli id e le password siano gli stessi e ci riprovo. Niente, stesso messaggio. Vabbè, scrivo all'assistenza Bol. Dopo tre giorni mi rispondono con questa lettera che riproduco:

Gentile Paolo, per leggere gli eBook protetti da DRM è necessario avere sul PC o sul device Adobe Digital Editions. Se il computer su cui si intende conservare la libreria d'origine dei propri e-book non è in grado di utilizzare Adobe Digital Editions, non sarà possibile leggere i file EPUB protetti da DRM e trasferirli ad altri dispositivi. Ti invitiamo, inoltre, a contattare l'assistenza di Adobe per autenticare il reader con lo stessa utenza del pc.
Restiamo a tua disposizione all'indirizzo servizioclientibol@mondadori.it per qualsiasi informazione ti sia necessaria

Francesca Giusti
www.bol.it

Insomma, ci hanno messo tre giorni per dirmi che per leggere il libro ho bisogno di Adobe Drm e che devo autenticare il reader con la stessa utenza del pc. Cioè cose che sapevo già e che avevo già fatto e che gli avevo scritto di aver fatto. Allora penso: a mali estremi, estremi rimedi. Formatto la memoria del reader, ripristino le impostazioni di deafult e riinstallo la library sul pc. Rimetto tutte le pw e gli id. Poi riprovo il trasferimento: niente, stesso messaggio di errore.

Allora chiamo il numero Bol per l'assistenza: è un 199, quindi a pagamento, penso che è una bella porcheria visto che chiamo per avere assistenza su un prodotto che ho già pagato oltre 13 euro (una cifra spaventosa per un prodotto immateriale, credo che la versione cartacea non costi molto di più, ma gli editori li conosciamo). Ma pazienza, ormai è diventata una questione di principio. Mi risponde una signora, le spiego il problema, le dico che mi sembra che l'unica soluzione sia che mi rimandino il libro come se fosse il primo acquisto in modo da cancellare ogni traccia delle autorizzazioni precedenti. Mi risponde che non è possibile, che devo mandare una nuova lettera, la quale sarà poi inviata a chi di dovere nelle segrete stanze di Bol. Ma la lettera l'ho già mandata, replico, la risposta è stata inutile, ho chiamato al telefono proprio perché magari, a parole, riesco a spiegarmi meglio e magari si trova una soluzione. La signora è un po' seccata, è chiaro che sta pensando: «Guarda questo deficiente», gli ho spiegato la situazione e insiste. Quello che la signora non vuole capire (ma in questo è in buona compagnia con tutti gli help desk di questo mondo) è che chi telefona è nei pasticci, si sente già abbastanza deficiente e che comunque ha tutto il diritto di esserlo visto che sta chiedendo aiuto per utilizzare una cosa CHE HA PAGATO!!

Rinuncio, metto giù e mi viene un altra idea: faccio un altro acquisto su una libreria diversa, così capisco se dipende da qualche codice nascosto rimasto nel download di Bol. Compro un libro da Feltrinelli, provo a trasferire, stesso messaggio di errore. Non dipende dal download errato Bol, dipende da qualcosa che è (o non è) nel pc.

Allora torno sui forum che avevo già consultato e finalmente capisco. Tutti i miei precedenti download li avevo fatti da casa, ora uso il portatile, forse devo riautorizzare. Infatti è così, ho autorizzato per Adobe Drm anche il portatile e ora il trasferimento è liscio come l'olio. Ci sono arrivato da solo, meno male.

Ma mi domando: a un servizio di assistenza come quello di Bol non viene in mente una cosa del genere? Chi cavolo ci mettono a rispondere ai clienti in difficoltà? Se la persona che chiede aiuto pensa di aver fatto il possibile ma non l'ha fatto, non tocca all'help desk fare le domande giuste per sapere se magari il cliente ha trascurato qualcosa? È così che gli editori sperano di diffondere l'editoria online, che deve essere facile come comprare un libro in libreria altrimenti è destinata al fallimento? È necessario che per essere sicuri di non essere piratati si ricorra a metodi tanto macchinosi (che tra l'altro non funzionano, visto che la rete è piena di libri pirata, forse sarebbe meglio fare un po' meno profitti e abbassare un po' i prezzi)?
Domande senza risposta, temo. Per quanto mi riguarda, l'unica consolazione è che lavorando al Corriere online e conoscendo i titolari di questo blog, posso vendicarmi e mettere all'indice Bol. E se trovo uno che pirata i libri (cosa che ho sempre trovato disdicevole e che tendo a non fare, visto che è giusto che chi produce opere dell'ingegno ci guadagni e visto anche che io non sono un povero studente squattrinato), giuro che gli offro un caffè. Perché, Santo Iddio; un po' di pirateria se la meritano proprio.

Paolo Rastelli

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